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Ashtanga Yoga, la pratica degli “8 livelli”

Ciao sono Daniele Salamina, fondatore e insegnante della scuola Authentic Yoga di Milano e in questo articolo scopriremo tutto sull’ashtanga yoga. Dai suoi livelli a tutto quello che serve per provare a praticare questa pratica di yoga.

Se vuoi praticare yoga e sei di Milano, dai un’occhiata alle lezioni che teniamo nella nostra scuola di yoga a milano (molte classi sono trasmesse anche su Zoom).

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Cos’è l’Ashtanga Yoga?

L’Ashtanga Yoga è una delle pratiche moderne che deriva dall’Hatha Yoga. È una forma di yoga molto dinamico, non a caso definito anche “Meditazione movimentata”.

È una pratica completa, che non riflette solo una componente fisica, ma ha soprattutto a che fare con una componente spirituale.

La pratica dell’Asthanga Yoga ha origini antichissime, che sono riconducibili al testo Yoga Korunta, ossia una lista di molti e diversi gruppi di asana, oltre ad un riferimento allo Yoga Sutra di Patanjali.

Questa pratica, però, è stata codificata prendendo piede solo nel primo ventennio del ‘900, quando Krishna Pattabi Jois rimase affascinato da una lezione appresa durante le medie dal grande maestro Tirumali Krishnamacharya.

A cosa serve Ashtanga Yoga?

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L’Asthanga Yoga è una disciplina ottimale per migliorare e perfezionare il proprio corpo, per poi raggiungere i livelli più sottili e profondi dell’essere umano, mediante il controllo del respiro e della mente.

È una pratica dinamica e molto energica, grazie a cui ogni movimento si accompagna e si affida al respiro, mantenendo un flusso costante ed equilibrato, e anche allo sguardo.

Leggi di più: Hatha Yoga, Benefici dell’Energia Cosmica

Lo sguardo assume il termine di drishti, e indica come gli occhi fissino un punto ben preciso, al fine di restare concentrato.

Questo perché l’energia prodotta dalla pratica dev’essere canalizzata verso l’interno, al fine di evitare che si disperda all’esterno.

L’azione compiuta, in simbiosi, da asana, respiro e sguardo è fondamentale e protagonista della pratica dell’Ashtanga, e riflettono i tre livelli di purificazione del corpo, del sistema nervoso e della mente.

Cosa significa Ashtanga?

Il termine “Ashtanga” significa letteralmente “8 livelli”, e si riferisce agli otto passi descritti da Patanjali nello Yoga Sutra.

Questi otto passi configurano comportamenti e azioni che un vero Yogi deve compiere per trovare sé stesso. Gli 8 livelli sono:

  • Asana: le posizioni e la postura.
  • Yama: le azioni che vengono compiute nei confronti di terze persone. Riguarda la condotta che un bravo yogi deve avere a livello sociale.
  • Nyama: le azioni verso sé stesso, la sua persona. È la condotta che un bravo yogi deve avere nei suoi confronti. La condotta individuale.
  • Pranayama: il controllo della respirazione.
  • Pratyhara: la pace e la ritrazione dei sensi.
  • Dhyana: la meditazione.
  • Dharana: la concentrazione, profonda e intensa.
  • Samadhi: la contemplazione. Il risveglio, la liberazione e l’autocoscienza. In sintesi, è il fine ultimo dello yoga, lo stato di equilibrio.

Sono quindi 8 azioni da compiere per raggiungere sé stessi. Sono azioni pratiche, intense come asana e pratica, accompagnate dalla meditazione e da azioni etiche.

Quando fare Ashtanga Yoga?

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È consigliato fare Ashtanga Yoga quando si è a stomaco vuoto, aspettando che siano passate tre ore da un pasto abbondante, almeno un’ora dopo un leggero spuntino. Poi, ovviamente, varia da individuo a individuo.

Il momento migliore per praticare è la mattina presto, appena svegli, prima della colazione. Questo perché è il periodo del giorno in cui si è più liberi mentalmente, senza preoccupazioni e con la maggiore concentrazione.

Cosa dice la tradizione? Ci dice che l’Ashtanga Yoga non include asana, ossia le posizioni, quando si pratica nei giorni di luna piena e luna nuova.

Il motivo è dettato dal fatto che osservare una pausa dalla pratica in questi giorni può solo far bene all’individuo, al fine di non fissarsi troppo sulla routine e sulla pratica stessa.

Non solo, perché il riposo in queste giornate facilita il recupero delle forze, permettendo al corpo di ripristinarsi a dovere, per ripartire nella pratica nel miglior modo possibile.

È consigliato, poi, fare Ashtanga Yoga in un luogo pulito, caldo e ben arieggiato. Meglio ancora se riservato e limitante di suoni e rumori dall’esterno.

Meglio non praticare a contatto con la luce diretta del sole. Ma nel caso fosse possibile solo questo, adattarsi tranquillamente.

Soprattutto perché è importante non fissarsi esclusivamente sulla scelta di un luogo prediletto a tutti i costi, altrimenti rischia di evolversi in una scusa per saltare la pratica…

Caratteristiche dell’Ashtanga Yoga

L’Ashtanga Yoga è caratterizzata da 5 parole chiave che riflettono l’essenza di questa precisa disciplina. Queste sono:

  • Il sistema del Vinyasa: sta a significare che, durante il respiro, avviene un numero preciso di vinyasa per ogni asana effettuata. Per far questo è necessaria molta pratica, perché all’inizio non è semplice eseguire un movimento lungo con un solo respiro.
  • Respirazione: il respiro viene canalizzato in gola chiudendo lievemente la glottide. Eseguito correttamente, accende il fuoco interno all’individuo, alzando la temperatura del corpo e consentendo di praticare nel miglior modo possibile.
  • Tristhana: sono i tre punti fondamentali di attenzione e pratica dell’ashtanga. Asana, Pranayama e Pratyhara: ovvero, le Posizioni, la Respirazione e lo Sguardo Dristi.
  • Dristi: indica il punto dove si sofferma lo sguardo durante la pratica, al fine di purificare ed equilibrare la mente.
  • Bandha: è la “chiusura”, la fine per non disperdere l’energia all’esterno.

Posture dell’Ashtanga Yoga

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La pratica dell’Asthanga Yoga si esprime, come detto, attraverso le asana, fulcro protagonista della disciplina, che compone una sequenza guidata dal respiro.

Questa sequenza è un esercizio di respirazione, al cui interno si alternano due fasi respiratorie: inspirazione ed espirazione.

In queste due fasi, si alternano le asana, i movimenti (vinyasa) che completano una predefinita sequenza. La sequenza base è chiamata Prima Serie, che la tradizione definisce Yoga Chikitsa, ossia yoga terapeutico.

Si susseguono una Serie Intermedia e 3 Serie Avanzate, A, B, C. Una pratica fisica, emotiva e mentale, quella dell’Asthanga Yoga, che inizia con i Saluti al Sole, che sono in questo caso di tipo A e B.

Una pratica di Ashtanga, quindi la prima vera serie, consiste in 41 asana e si completa con i Saluti al Sole (A e B) e le 6 posture fondamentali.

Risulta complicato nominare tutte le asana che completano la prima serie, ci limitiamo ad indicare le posizioni che, la maggior parte delle volte, sono incluse in questa serie.

Queste sono:

  • La Posizione del Corvo (Bakasana).
  • Del Guerriero (Virabhadrasana)
  • Della Barca (Navasana)

Ashtanga Yoga Benefici

La pratica dell’Ashtanga Yoga si basa sul concetto che senza alcuno sforzo, senza sudore e fatica, i benefici attesi non si possono verificare.

Come del resto, tutte le pratiche yogiche, che necessitano di sforzo e soprattutto costanza per apportare i benefici sperati a corpo, mente e spirito.

È la bellezza dello Yoga e di tutte le sue sfaccettature, che consentono all’individuo di migliorarsi sotto ogni punto di vista.

I benefici al fisico dell’Ashtanga Yoga sono:

  • AUMENTO DELL’ENERGIA: l’energia, mediante lo yoga, in particolare grazie alla corretta postura e alla respirazione, acquisisce vitalità che si tramuta in una migliore quotidianità.
  • MIGLIORAMENTO DELLA TONICITÀ MUSCOLARE: i muscoli si rendono più tonici, più forti e pronti per qualsiasi attività che richieda un loro sforzo.
  • RINFORZO DELLE ARTICOLAZIONI E DELLA COLONNA VERTEBRALE: in questo modo, consente di apportare il giusto equilibrio alle zone del corpo umano.

I benefici alla mente sono:

  • RILASSA LA MENTE: lo yoga consente alla mente di rilassarsi, di aver consapevolezza di ciò che c’è all’interno e di ciò che all’esterno dev’essere rimbalzato.
  • AUMENTA LA CONCENTRAZIONE: la concentrazione giova e non poco della pratica yogica, perché è una fattore determinante della disciplina stessa.
  • RIDUCE STRESS E ANSIA: fattori, questi, capaci di scombussolare la quotidianità dell’individuo. La pratica permette di limarne gli effetti, di ridurre la loro presenza nella vita di tutti i giorni.

I benefici al fisico e alla mente, di conseguenza aiutano la salute stessa a ripristinarsi e a migliorarsi. Vediamo però nel dettaglio quali sono i vantaggi della pratica ashtanga sulla salute:

  • RIATTIVAZIONE DEL METABOLISMO: il metabolismo si riattiva, consentendo al corpo di perdere peso. Uno dei motivi, questo, per cui lo yoga può far dimagrire se praticato con costanza.
  • RIDUZIONE DI DOLORI: come ad esempio il mal di schiena, capace di turbare la quotidianità di moltissime persone. È utile anche al ciclo mestruale, quindi come ottima cura per i dolori dal ciclo mestruale.
  • AZZERAMENTO DELL’IPERATTIVITÀ NERVOSA: calmando la mente e trasferendo una maggiore consapevolezza all’individuo, l’ashtanga yoga comporta la riduzione dell’iperattività nervosa che contraddistingue alcuni (anche tanti) momenti della giornata di ognuno di noi.

Come iniziare a praticare?

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Si inizia a praticare Ashtanga Yoga come per qualsiasi altra disciplina yogica, ovvero prendendolo come un importantissimo impegno a tutti gli effetti.

È doveroso comprendere come anche per l’ashtanga yoga, quindi anche per tutti gli altri stili, i cambiamenti e gli obiettivi non si raggiungono subito e senza fatica e sforzo.

Anzi, lo sforzo è alla base della disciplina, così come la costanza dell’esercizio e del respiro, la pratica e il risposo.

Un mix di sfumature che, in simbiosi tra loro, apportano i benefici tanto attesi. Per iniziare a praticare a dovere è fondamentale avvicinarsi ad una Scuola e un Maestro che sappiano guidarti sul percorso più corretto per la tua persona.

Dal punto di vista pratico, specialmente per chi non sa come iniziare a praticare l’ashtanga yoga, è consigliato non eseguire una serie completa, ma andare per segmenti.

Quindi, almeno all’inizio, limitarsi ai Saluti al Sole per chiudere con le posizioni finali ed il rilassamento conclusivo. Con il tempo, lo sforzo e la costanza, poco alla volta, si inseriscono tutti gli altri segmenti.

Quando non si pratica?

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L’Ashtanga Yoga non va praticato, secondo la tradizione, nei giorni di luna piena e luna nuova. Il motivo è dettato anche dal fatto che l’individuo necessita di riposo.

Sono giorni, questi, in cui si pratica il riposo, al fine di recuperare le energie e ripristinare la vitalità per tornare alla pratica nel migliore dei modi.

Non solo, perché secondo la tradizione anche il sabato è di riposo, così come il periodo da ciclo mestruale per le donne e, ovviamente, i giorni in cui si è malati.

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